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De Quattro

Capita spesso di trovarsi alle prese con condomini morosi. Un problema non di poco conto che concorrerà a creare un buco nel bilancio di gestione dell’intero condominio. E allora come fare per rimediare? E, soprattutto, chi dovrà pagare le spese dell’inquilino insolvente?

Una soluzione potrebbe venire dall’azione giudiziaria che potrebbe essere avviata nei confronti di chi non è in regola con i pagamenti delle quote condominiali. Tuttavia questa scelta non è sempre di facile attuazione in quanto si prevedono tempi lunghissimi che, il più delle volte, non portano alla riscossione di quanto dovuto. Intanto bisognerà comunque saldare le fatture dei fornitori che, nel caso di grandi complessi immobiliari potrebbero risultare anche belle “pesanti” e il mancato pagamento potrebbe determinare gravi disagi per tutti come la sospensione del servizio idrico o l’interruzione dei servizi di pulizia.

Diciamo subito che nessuna norma legislativa stabilisce chi dovrà pagare le spese dell’inquilino moroso. Definisce, semplicemente, alcuni parametri fornendo delle indicazioni per poter risolvere la questione.

L’amministratore del condominio, per esempio, potrebbe, nel caso in cui in cassa non ci sia liquidità sufficiente per pagare i fornitori, di far anticipare ai condomini in regola le quote del mese successivo. In alternativa l’assemblea potrebbe approvare la costituzione di un “fondo morosi”.

Nel momento in cui non ci sia la volontà da parte dell’assemblea di venire incontro alle esigenze di spesa sarà avviata la procedura di pignoramento. L’amministratore consegnerà ai fornitori la lista dei condomini morosi in maniera tale che il pignoramento parti proprio da loro.

E’ pur vero che ad ogni singolo condomino non può essere avanzata una richiesta di pagamento che sia superiore ai rispettivi millesimi.